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Quando sembra che Dio non ci ascolti ...
«Pregare non significa evadere dalla  storia e dai problemi che essa presenta.
Al contrario, è scegliere di affrontare la realtà non da soli,
ma con la forza che viene dall'alto, la forza della verità e dell'amore,
la cui ultima sorgente   è Dio.
L'uomo religioso di fronte alle insidie del male,
sa di poter contare su Dio, assoluta volontà di bene;
di poterlo pregare per ottenere il coraggio
di affrontare le difficoltà, anche le più dure,
con personale responsabilità, senza cedere a fatalismi
o a reazioni impulsive
»
Giovanni Paolo II
Io ti invoco, o Padre che puoi tutto.
Tu conosci la mia speranza: fa’ che si avveri.
Lo so: non sempre si può avere subito
quello che si chiede nella preghiera.
Forse devo insistere,
pregare con costanza, senza stancarmi.
Forse tu mi chiedi di mostrarti così
la mia fede in te.
Eppure a volte sembra che tu non ascolti.
A volte tu non dai quello che l’uomo ti chiede,
nemmeno se ti supplica di continuo.
Questa è per noi una cosa dura,
difficile da capire.
Ecco: Gesù ha insegnato
che tu esaudisci sempre la nostra preghiera.
E allora è chiaro: se tu non dai
proprio quello che ti chiediamo,
è perché ci vuoi dare qualche altra cosa:
forse è un dono più grande e più vero;
forse è il soffio dello Spirito
che ci innalza fino a te.
Perché tu ci ami, o Padre,e non ci abbandoni.
Dalle difficoltà ci conduci alla vita e alla gioia.
Sia fatta, dunque, la tua volontà.
Però, se è possibile,
concedimi proprio quello che ti chiedo,
quello che spero con tutto il cuore.
Così sia
.
Preghiera del Malato
Signore Gesù,
durante la tua vita sulla nostra terra
hai mostrato il tuo amore,
ti sei commosso di fronte alle sofferenze
e molte volte hai ridato la salute ai malati
riportando nelle famiglie la gioia.
Ti offriamole nostre sofferenze
E le uniamo a quelle della tua passione.
Fa’ che la malattia ci aiuti a comprendere
di più il senso della vita,
e concedici sempre il dono della salute
perché possiamo ringraziarti e lodarti per sempre.
Sia fatta la tua volontà.
Amen
Signore Gesù, presente nel Santissimo Sacramento, che hai voluto perpetuare la tua Presenza tra noi
per il tramite dei tuoi Sacerdoti,
fa' che le loro parole siano sempre le tue,
che i loro gesti siano i tuoi gesti,
che la loro vita sia fedele riflesso della tua vita.
Che essi siano quegli uomini che parlano a Dio degli uomini, e agli uomini, di Dio.
Che non abbiano paura del dover servire,
servendo la Chiesa nel modo in cui essa ha bisogno di essere servita.
Che siano uomini, testimoni dell'eterno
nel nostro tempo,
camminando per le strade della storia
con i tuoi stessi passi
e facendo a tutti del bene.
Che siano fedeli ai loro impegni,
gelosi della propria vocazione
e della propria donazione,
specchio luminoso della propria identità
e che vivano nella gioia per il dono ricevuto.
Te lo chiedo per la tua Madre Maria.
Amen
Preghiera per i Sacerdoti
Preghiera delle Cinque dita
1. Il pollice è il dito a te più vicino.
Comincia quindi col pregare  per coloro che ti sono più vicini. Sono le persone di cui ci ricordiamo più facilmente. Pregare per i nostri cari è "un dolce obbligo".

2. Il dito successivo è l'indice.
Prega per coloro che insegnano, educano e curano. Questa categoria comprende maestri, professori, medici e sacerdoti. Hanno bisogno di sostegno e saggezza per indicare agli altri la giusta direzione. Ricordali sempre nelle tue preghiere.

3. Il dito successivo è il più alto. Ci ricorda i nostri governanti. Prega per il presidente, i parlamentari, gli imprenditori e i dirigenti.
Sono le persone che gestiscono il destino della nostra patria e guidano l'opinione pubblica... Hanno bisogno della guida di Dio.

4.Il quarto dito è l'anulare.
Lascerà molti sorpresi, ma è questo il nostro dito più debole, come può confermare qualsiasi insegnante di pianoforte.
È lì per ricordarci di pregare per i più deboli,
per chi ha sfide da affrontare, per i malati.
Hanno bisogno delle tue preghiere di giorno e di notte.
Le preghiere per loro non saranno mai troppe.
Ed è li per invitarci a pregare anche per le coppie sposate.

5. E per ultimo arriva il nostro dito mignolo, il più piccolo di tutti, come piccoli dobbiamo sentirci noi di fronte a Dio e al prossimo.
Come dice la Bibbia, "gli ultimi saranno i primi".
Il dito mignolo ti ricorda di pregare per te stesso...
Dopo che avrai pregato per tutti gli altri,
sarà allora che potrai capire meglio quali sono le tue necessità guardandole dalla giusta prospettiva.
Papa Francesco
Preghiera del Volontario
O, Signore,
mentre osservo la mia vita
mi scopro chiuso in me stesso,
assente dalla storia dei fratelli,
lontano dal tuo piano di amore.

Donami la forza di uscire dal mio io,
riempimi della capacità di godere
del volto dei fratelli,
stimola in me l'ansia di creare comunione
con ogni creatura che tu mi fai incontrare.

Gli uomini ti potranno conoscere
se io ritrovo l'energia di dimenticarmi,
i fratelli rinnoveranno la speranza nella vita
se io do loro la tua mano,
gli amici scopriranno il tuo volto
se io sarò la tua trasparenza.

O Signore,
sia la mia vita il pane che rinfranca,
sia il mio gesto la bevanda che disseta,
sia la mia parola la luce che brilla.

Allora in una comunione di crescita
e di donazione con tutti i fratelli
in unione con Maria
sarò un magnificat al tuo nome
e un vangelo per il mondo intero.
don Giacomo Luzietti
Non pregate a memoria
ma parlate, dialogate,
chiedete e lodate con
il cuore
Ti ringrazio o Signore, perché mi hai guarito,
e non hai permesso che il nemico prevalga su di me.
Ti ringrazio perché in questi giorni di malattia,
non mi hai lasciato solo, nemmeno un istante,
e anche attraverso l’oscurità e la paura,
non mi hai privato della luce della speranza.
Ti ringrazio per le persone che mi sono state vicine:
I medici, che ogni mattina valutavano la mia situazione,
e cercavano la cura più adatta.
Gli infermieri, che con le loro mani delicate,
si prendevano cura della fragilità del mio corpo.
Le persone che mi hanno accompagnato con la preghiera,
di cui percepisci gli effetti anche a distanza.
Coloro che, con un messaggio, non anonimo o banale,
mi hanno fatto sentire la bellezza dell’amicizia.
Gli ammalati accanto al mio letto,
nelle lunghe ore del giorno e specialmente della notte,
con i quali ho condiviso parole e silenzi.
Tante persone che si sono fatte vicine in modo discreto,
senza troppi consigli, ma con compassione.
Quando il male è entrato nella mia vita,
ha portato con sé affanno e insicurezza.
Quando poi se n’è andato,
ha lasciato la stanza della mia anima,
ben ripulita e svuotata di tutto,
ma visitata dalla Tua presenza,
che è più forte di ogni male.
don Luigi Mezzi
Preghiera di un guarito