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Messe festive nella Valle del Chiese
SABATO E VIGILIE
ore 17.00 Bondone
ore 18.00 Brione, Por
ore 18.30 Darzo
ore 20.00  Bersone, Cimego 


DOMENICHE E FESTE
ore 9.00  Castel Condino, Daone
ore 9.30  
Baitoni
ore 10.30  Condino, Creto
ore 11.00 
Lodrone
ore 18.00  Agrone, Prezzo
ore 18.30 Storo
ore 20.00  Praso,
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ORARI SANTE MESSE
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Parrocchie della Valle del Chiese - Diocesi di Trento
 
 

 

 
 
 
 
Tutela Minori
 
È attivo il Servizio diocesano per la tutela dei minori con un duplice obiettivo: promuovere in Diocesi misure adeguate di prevenzione in relazione ad abusi sessuali e violenze; accogliere segnalazioni di casi verificatisi nell’ambito della Chiesa trentina e all’interno di associazioni e gruppi ecclesiali, impegnati per e con i minori, con un’attenzione particolare anche agli adulti vulnerabili.
Il Centro di Ascolto risponde al nuovo numero telefonico, 349/23.72.946 (il numero di telefono è stato cambiato il 28/10/2020) e all'indirizzo mail tutelaminori@diocesitn.it. L'indirizzo postale è: Servizio Tutela Minori, piazza Fiera 2 – 38122 TRENTO.
 

 

Percorsi per fidanati
 
Messaggio di Papa Leone
Chiusura Giubileo
Il Natale
È una pace “disarmata e disarmante, umile e perseverante” quella invocata da Papa Leone XIV nel messaggio per la 59ª Giornata Mondiale della Pace, che si celebrerà il 1° gennaio 2026. Un testo forte e realistico, ma attraversato da una speranza tenace, intitolato “La pace sia con tutti voi. Verso una pace disarmata e disarmante.”

Il Pontefice legge senza sconti il nostro tempo: un mondo in cui si arriva a “fare la guerra per raggiungere la pace”, in cui prepararsi al conflitto diventa un dovere morale, mentre il dialogo appare debole. Un mondo segnato dall’aumento delle spese militari, dalla paura elevata a criterio dei rapporti internazionali e da un uso distorto della religione per giustificare violenza e nazionalismi.

La pace del Cristo risorto, non un’illusione
Leone XIV richiama le parole con cui si presentò al mondo dalla Loggia delle Benedizioni, sette mesi fa: la pace di Cristo risorto non nasce dalla forza, ma dall’amore incondizionato di Dio. È una pace che non umilia né domina, ma illumina e allarga l’intelligenza, capace di resistere alla violenza e di vincerla senza imitarla.
Per questo il Papa rifiuta l’idea che la pace sia un’utopia irraggiungibile. Quando la si considera un ideale lontano, avverte, si finisce per accettare come “normale” la sua negazione. E così l’aggressività penetra nella vita privata e in quella pubblica.

Pensieri e parole trasformati in armi
Uno dei fili conduttori del messaggio è il tema della comunicazione. Il Pontefice mette in guardia dal rischio di trasformare persino pensieri e parole in armi, trascinando la fede nel combattimento politico. Ai credenti chiede una testimonianza concreta, capace di smentire con la vita ogni forma di blasfemia che giustifichi la violenza in nome di Dio.
Preghiera, spiritualità, dialogo ecumenico e interreligioso diventano così vie concrete di pace, linguaggi dell’incontro tra culture e tradizioni diverse.

Diplomazia e politica: la via “disarmante”
Nel messaggio c’è anche un appello chiaro alla responsabilità politica. Leone XIV invita chi governa a percorrere la strada della diplomazia, della mediazione e del diritto internazionale, fondata sulla fiducia e sulla fedeltà agli impegni. Una via oggi spesso smentita da violazioni di accordi e dalla delegittimazione delle istituzioni sovranazionali, che invece andrebbero rafforzate.
Il Papa denuncia una logica che va ben oltre la legittima difesa e alimenta una destabilizzazione planetaria, giustificando il riarmo e l’aumento delle spese militari con la paura dell’altro.

Armi, tecnologia e responsabilità morale
Colpisce l’attenzione del Pontefice ai dati: nel 2024 la produzione e il commercio di armi sono cresciuti del 9,4%, raggiungendo 2.718 miliardi di dollari. A questo si aggiunge la preoccupazione per l’uso militare delle intelligenze artificiali, che rischiano di delegare alle macchine decisioni di vita e di morte, riducendo la responsabilità umana.
È una spirale che, avverte Leone XIV, mina le basi dell’umanesimo giuridico e filosofico su cui si regge ogni civiltà.

Non distruggere ponti, custodire la pace
Nel cuore del messaggio c’è l’invito a non distruggere i ponti del dialogo, ma a privilegiare l’ascolto e l’incontro, anche con chi pensa diversamente. La pace, ricorda il Papa citando Sant’Agostino, ama persino i nemici della pace.
Un pensiero speciale è rivolto agli operatori e alle operatrici di pace, “sentinelle nella notte” in un mondo che Papa Francesco ha definito di “terza guerra mondiale a pezzi”. Donne e uomini che, anche tra le macerie, continuano a credere che la pace esista e voglia abitarci.

Testimoni di una pace disarmata
Il messaggio si chiude con un appello ai cristiani: diventare testimoni profetici della pace di Cristo, una pace disarmata perché disarmata fu la sua lotta. Un invito ad avviare dentro di sé un disarmo del cuore, della mente e della vita.

Perché, conclude Leone XIV, mentre al male si grida “basta”, alla pace si sussurra “per sempre”.
…. e prometto di amarti per tutta la vita!

Il percorso intende dare un aiuto alle coppie di fidanzati
a matura una scelta consapevole e responsabile del matrimonio cristiano.

Dal 10 gennaio  al  7 marzo 2026
PONTE ARCHE  c/o oratorio, ore 20.30
Iscrizioni: don Sergio Nicolli  tel. 335-677.47.35
mail a sergionicolli@gmail.com

Dal 4 marzo al 6 maggio 2026
SPIAZZO c/o oratorio, ore 20.30
Iscrizioni: don Sergio Nicolli  tel. 335-677.47.35
mail a sergionicolli@gmail.com

Dal 10 aprile al 5 giugno 2026
CONDINO c/o  oratorio, ore 20,30
Iscrizioni: don Sergio Nicolli  tel. 335-677.47.35
mail a sergionicolli@gmail.com
Domenica 28 dicembre 2025 terminerà ufficialmente il Giubileo della Speranza in tutte le Diocesi del mondo. A concludere l’Anno Santo per la Chiesa universale sarà invece papa Leone XIV il 6 gennaio, con la chiusura della Porta Santa di San Pietro.
A Trento il 28 dicembre è prevista una solenne S. Messa in cattedrale alle ore 15, con diretta streaming e TV.
I giovani animano le “piazze di speranza”
Com’era accaduto per l’apertura del Giubileo il 29 dicembre di una anno fa, anche per la chiusura la Diocesi ha organizzato un weekend speciale che vedrà protagonisti nel capoluogo almeno trecento adolescenti e giovani (a partire dalla prima superiore) per una iniziativa spalmata su due giorni dal titolo “Piazze di Speranza”. Obiettivo: ritrovarsi insieme e condividere storie di speranza.
Il weekend inizierà sabato pomeriggio alle ore 16.00 a Trento presso il piazzale dell’Arcivescovile con alcuni momenti di incontro, riflessione e gioco. Dopo la cena, i giovani pernottamento presso le strutture diocesane.
La mattinata di domenica vedrà l’apertura delle “piazze di Speranza”, stand diffusi in varie zone cittadine dove giovani e adolescenti potranno incontrarsi e testimoniare storie di speranza a tutti coloro che incontreranno, attraverso parole, gesti o attività significative.
Il weekend si concluderà con la S. Messa, domenica pomeriggio, presieduta dal vescovo Lauro: una celebrazione per ringraziare il Signore per i doni ricevuti in questo Anno Santo e affidare a Lui il cammino che continua. Nel corso dell’anno la Diocesi ha dato vita a molte iniziative ospitate nelle quattro chiese giubilari (Cattedrale, Basilica di Sanzeno, Santuario di Montagnaga e chiesa di San Vigilio a Spiazzo Rendena), oltre a diversi pellegrinaggi a Roma con l’esperienza diocesana e varie proposte in base alle categorie: dai volontari agli adolescenti, dai giovani ai catechisti, dalle famiglie agli insegnanti. Significativo anche il pellegrinaggio della Croce del Giubileo, realizzata dai giovani allievi falegnami di Tesero e la cui copia venne donata a papa Francesco ai primi di aprile, pochi giorni prima della sua morte.    
La conclusione dell’Anno Santo a Roma con la graduale chiusura delle porte...
Natale:  Dio che viene incontro all'uomo

Il Natale è il tempo in cui la comunità cristiana si ferma per contemplare il mistero dell’Incarnazione: Dio sceglie di farsi uomo, entrando nella nostra storia con umiltà e amore. Nel Bambino di Betlemme riconosciamo un Dio vicino, che non rimane distante dalle nostre fragilità, ma le abita e le trasforma.
La nascita di Gesù ci ricorda che la vera grandezza si manifesta nella semplicità. Una mangiatoia, una famiglia povera, pastori come primi testimoni: tutto parla di un amore che non si impone, ma si dona. È un messaggio che interpella anche noi, chiamati a riscoprire ciò che conta davvero nella nostra vita cristiana e comunitaria.
Il Natale è anche un invito alla fraternità. In un mondo spesso segnato da divisioni e indifferenza, il Signore ci chiede di diventare segni concreti della sua pace. Un gesto di attenzione, una parola di conforto, la disponibilità all’ascolto possono rendere presente oggi la luce che ha brillato a Betlemme.
Come comunità parrocchiale, accogliamo il Natale rinnovando la nostra fede e il nostro impegno. Celebrare la nascita di Gesù significa aprire il cuore, le famiglie e la parrocchia a chi è nel bisogno, affinché nessuno si senta escluso dalla gioia di questo tempo santo.
Che il Natale del Signore porti nelle nostre case e nei nostri cuori la pace, la speranza e la gioia che solo Lui può donare.
Auguri!

don Andrea, don Luigi, don Beppino,
diacono Giuseppe  e i collaboratori