Copyright © 2016 by "DECANATO DI CONDINO" - Tutti i diritti riservati
Responsabile sito : don Vincenzo Lupoli - 38083 Borgo Chiese (TN) - Codice fiscale LPL VCN 84L22 H612U
Copyright © 2016 by "DECANATO DI CONDINO" - Tutti i diritti riservati
Messe festive nella Valle del Chiese
SABATO E VIGILIE
ore 18.00 Bondone
Brione, Por
ore 20.00 Bersone, Darzo
Cimego
DOMENICHE E FESTE
ore 9.00 Castel Condino, Daone
ore 9.30 Baitoni
ore 10.30 Creto
ore 11.00 Lodrone
ore 14.00 Limes (luglio e agosto)
ore 18.00 Agrone, Prezzo
ore 20.00 Cindino, Praso, Storo
Scarica la locandina
Scarica la nuva App gratuita
ORARI SANTE MESSE
della VALLE DEL CHIESE quindi fotografa il QR Code oppure vai all'indirizzo
www.mondials.com/MESSE-CHIESE.html
usando il tuo smartphone!
Se hai telegram e vuoi ricevere tutte le settimane il foglietto degli avvisi o altre comunicazioni direttamente sul tuo cellulare iscriviti al canale Parrocchie della valle del Chiese.
https://t.me/parrocchiechiese
Tutela Minori
È attivo il Servizio diocesano per la tutela dei minori con un duplice obiettivo: promuovere in Diocesi misure adeguate di prevenzione in relazione ad abusi sessuali e violenze; accogliere segnalazioni di casi verificatisi nell’ambito della Chiesa trentina e all’interno di associazioni e gruppi ecclesiali, impegnati per e con i minori, con un’attenzione particolare anche agli adulti vulnerabili.
Il Centro di Ascolto risponde al nuovo numero telefonico, 349/23.72.946 (il numero di telefono è stato cambiato il 28/10/2020) e all'indirizzo mail tutelaminori@diocesitn.it. L'indirizzo postale è: Servizio Tutela Minori, piazza Fiera 2 – 38122 TRENTO.
In attesa dell’ordinazione presbiterale
Habemus Papam
Via Crucis con i giovani
Domenica 26 gennaio a Darzo ad ore 18.30 Messa di presentazione alle Comunità dell’Unità Pastorale Madonna dell’Aiuto del neo dacono Filippo Zanetti.
Carissimo Filippo ti auguriamo che il tuo servizio come diacono sia pieno di amore e dedizione.
Auguri di cuore!
Lettera di mos. Lauro alle Comunità
Il nuovo pontefice è stato eletto.
Sono le ore 18.08 di giovedì 8 maggio 2025, alla quarta votazione, con la sua fumata bianca, il comignolo della Cappella Sistina ci informa che abbiamo il nuovo Papa.
Dopo oltre un’ora di attesa dalla loggia della Basilica di San Pietro il cardinale Dominique Mamberti annuncia al mondo il 267esimo Papa: “Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam! Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum, Dominum Robert Francis, Sanctæ Romanæ Ecclesiæ Cardinalem Prevost, qui sibi nomen imposuit Leone XIV”.
Il successore del nostro amato Francesco, Robert Francis Prevost, ha scelto il nome di Leone XIV, primo Papa agostiniano, nato a Chicago nel 1955 con origini spagnole, francesi e italiane.
Le sue prime parole sono state: «La pace sia con tutti voi» oltre ad un ringraziamento particolare a Papa Francesco. Il suo discorso è di buon auspicio quale proseguimento del lavoro iniziato da Bergoglio.
Buon lavoro Papa Leone, la pace sia anche con te!
Venerdì 11 aprile a Bondone si è tenuta la Via Crucis dei Giovani con la rappresentazione della Passione di Cristo, dalla condanna alla morte fino alla sepoltura, con figuranti che hanno accompagnato Gesù nel suo cammino verso il Calvario.
Chi ha partecipato, si è sentito parte di qualcosa di grande. Non è solo “recitare”, è pregare camminando, riflettendo, immedesimandosi. È vedere con gli occhi e sentire con il cuore quanto Gesù ha amato il mondo al punto di donare la sua vita per la nostra salvezza
La parola di don Luigi
Caso
“Per caso un sacerdote scendeva per quella medesima strada.”
Noi non siamo il frutto o le vittime del caso, ma spesso proprio nel caso o nei casi che ci succedono possiamo leggere non un oscuro destino ma un disegno, una volontà, un Amore superiore che ci conduce e ci tiene per mano.
La creazione stessa non è emanazione di un caso o di una energia inspiegabile, ma di una Sapienza originale e originaria che ha creato dal nulla e ha fatto passare ogni cosa, non per caso, dal caos primordiale all’ordine universale.
Il caso, come Dio, non si spiega ma ci spiega tante cose, non in anticipo o in principio, ma man mano che nella vita ci succedono tanti casi.
Inspiegabili se li cogliamo separatamente, ma che si illuminano a vicenda se li sappiamo cogliere in un progresso globale che va verso un fine di bene e di compimento e non verso la fine e la consumazione di tutto.
Le stagioni, le galassie, i cambiamenti naturali non sono mai frutto del caso, ma di una mente ordinatrice che ha dato impulso e ordine a tutto ciò che esiste, ma ora, purtroppo, anche come un abuso dell’uomo sulla natura.
Il peccato, a partire da quello originale fino ad ogni singolo peccato personale, non è altro che voler mutare il caso in caos.
Dio non ha fatto e non fa le cose per caso, ma si serve dei casi della nostra vita per guidarci e orientarci, entrando in essi non come un risolutore magico ma come un Padre buono che ci tiene per mano, però i passi li lascia fare a noi, comprese le cadute, sempre pronto a rialzarci e a non mollarci nelle difficoltà.
La storia, nostra personale ma anche quella generale, la possiamo vedere come un intreccio di casualità e improvvisazioni non casuali.
In verità la storia è guidata, caso per caso, dal quel Dio che noi chiamiamo Provvidenza: non cade foglia che Dio non voglia.
Nel caso possiamo scoprire la volontà di Dio, che non è mai dominatrice ma sempre e solo salvatrice: “Il Signore tuo Dio ti ha portato come un uomo porta il proprio figlio, per tutto il cammino che hai fatto”.
Al di là
La vita eterna non è un ‘dopo’ cronologico, ma una realtà viva e presente: è Cristo Risorto, che ci comunica la vita di Dio, nell’essere fratelli e sorelle per gli altri. Fin da ora possiamo farne esperienza ogni volta che scegliamo di amare, di donarci, di entrare nella logica del Risorto”. È uno dei passaggi chiave di “Al di là” la nuova Lettera alla comunità firmata dall’arcivescovo di Trento Lauro Tisi (la decima dall’inizio del suo episcopato) in occasione della solennità del patrono San Vigilio e distribuita in cattedrale al termine del solenne pontificale di giovedì 26 giugno.
Il titolo rimanda al cuore della riflessione e alla necessità di andare oltre una visione talora “ingenua ed eterea” che confina la vita eterna solo in un “domani lontano”, mentre essa si realizza fin d’ora grazie alla fede in Gesù di Nazaret, modello di umanità in pienezza. “Chi crede ha la vita eterna”, ricorda non a caso monsignor Tisi citando l’evangelista Giovanni (6,47).
Con la foto di una clessidra in copertina e articolata in paragrafi tematici – come “Qui e ora”, “Scintilla”, “Desiderio”, “Giudizio”, “Esplosione” – la Lettera si apre come di consueto con storie vissute: l’incontro, in avvio della Visita pastorale, con una madre gravemente malata che chiede di .... conntinua
