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Messe festive nella Valle del Chiese
SABATO E VIGILIE
ore 17.00  Bondone
ore 18.00 Brione, Por
ore 18.30 Darzo
ore 20.00  Bersone,  Cimego

DOMENICHE E FESTE
ore 9.00  Castel Condino, Daone
ore 9.30   Baitoni
ore 10.30  Condino,  Creto
ore 11.00  Lodrone
ore 18.00  Agrone, Prezzo
ore 18.30 Storo
ore 20.00  Praso

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ORARI SANTE MESSE
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Parrocchie della Valle del Chiese - Diocesi di Trento
Riflessione sul Vangelo
 
 
 

 

 
Messaggio di Papa Franesco
 
POVERTA'

Sono 4.429 persone le persone in stato di bisogno incontrate dalla Chiesa di Trento nel corso del 2021 attraverso l’attività dei Centri di ascolto Caritas presenti sul territorio diocesano.  
2.901 sono stranieri (66%), 1.528 gli italiani (34%). Per loro, la Caritas ha erogato complessivamente un contributo economico di oltre 800 mila euro, concesso dopo colloqui di ascolto e un’attenta valutazione dei casi.
Il contribuito è frutto della solidarietà di singoli ed Enti pubblici a sostegno dei gruppi Caritas. Trento con 1758 casi, Alto Garda (1032) ...
 
Pasqua di Resurrezzioe
Domenica  31 marzo 2024

Tutela Minori
 
È attivo il Servizio diocesano per la tutela dei minori con un duplice obiettivo: promuovere in Diocesi misure adeguate di prevenzione in relazione ad abusi sessuali e violenze; accogliere segnalazioni di casi verificatisi nell’ambito della Chiesa trentina e all’interno di associazioni e gruppi ecclesiali, impegnati per e con i minori, con un’attenzione particolare anche agli adulti vulnerabili.
Il Centro di Ascolto risponde al nuovo numero telefonico, 349/23.72.946 (il numero di telefono è stato cambiato il 28/10/2020) e all'indirizzo mail tutelaminori@diocesitn.it. L'indirizzo postale è: Servizio Tutela Minori, piazza Fiera 2 – 38122 TRENTO.
 

 

Comunità: abbi cura di te
C’è la logorante malattia che mette in ginocchio una famiglia ma diventa al contempo motore di solidarietà di un’intera comunità. C’è l’impegno per la prevenzione sanitaria dei volontari della Lilt, affiancati dal cammino virtuoso del gruppo famiglie accoglienti. O, ancora, l’attività quotidiana degli anziani nei gruppi Caritas, così come la riconoscenza del profugo ucraino diventato amico di tutti. Sono solo alcune delle tante pagine che raccontano la capacità delle comunità di scoprire le fragilità che le abitano e prendersene cura, risuonate sabato 18 novembre nelle Valli Giudicarie nell’iniziativa “Comunità, abbi cura di te!”, promossa in occasione della Giornata Mondiale dei Poveri da Diocesi e Comunità di Valle, insieme all’associazione Volontari in rete.

Tre gruppi in cammino 
Tre gruppi distinti, con al polso un braccialetto con la scritta “I care” “mi sta a cuore” realizzato da animatrici e ospiti della RSA di Pieve di Bono, si sono messi in cammino in contemporanea nel primo pomeriggio rispettivamente a Tione, nelle Giudicarie Esteriori (partendo da Campo Lomaso) e in Valle del Chiese per ascoltare le storie di straordinaria gratuità che nascono sul territorio e per lo più non fanno notizia, pur rivelandosi volano straordinario di speranza. A fare da cornice alle testimonianze, il grazie del Referente della Caritas diocesana Fabio Chiari e del responsabile dell’animazione Caritas sul territorio Cristian Gatti.

A Tione Messa e dibattito
Al termine delle camminate i partecipanti sono confluiti verso Tione per la S. Messa presieduta dall’arcivescovo Lauro, seguita dalla condivisione di una “cena povera”. In serata all’auditorium don Guetti di Tione, uno stimolante dialogo, sul tema guida della giornata, tra monsignor Tisi e Franco Floris, direttore di “Animazione sociale”. La serata, moderata da Roberta Bonazza, è stata animata dal Coro Presanella e dal Gruppo Rocce Rosse.

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Passi di Vangelo secondo Giovanni
La tradizionale proposta di incontri sulla Parola per i giovani over 18 quest’anno è dedicata al Vangelo secondo Giovanni! Le domande, le provocazioni, lo stupore di alcuni personaggi che lungo il loro cammino incontrano Gesù, offrono l’occasione per affrontare insieme le domande importanti della vita.

I Passi di Vangelo si declinano secondo una doppia modalità:
– incontri mensili a Trento con il vescovo Lauro, per ritrovarsi e assaporare la bellezza dello stare insieme nella Parola;
– incontri a piccoli gruppi in città e in alcune zone pastorali, per camminare insieme nella lettura continuativa de Vangelo e crescere nella condivisione di tanti piccoli passi, domande, scoperte.

INCONTRI COL VESCOVO LAURO:

26 ottobre 2023
Cosa bevi? La samaritana e la nostra sete (Gv 4,1-42);

30 novembre 2023
L’accendiamo? Il cieco nato e la nostra illuminazione (Gv

22 febbraio 2024
Signore, dove sei? Lazzaro attraversa la morte (Gv 11,1-57)

14 marzo 2024
Ne vale la pena? Pietro e la lavanda dei piedi (Gv 13,1-38)

11 aprile 2024
E se fosse vero? Tommaso e il nostro dubbio (Gv 20,19-31)

Gli incontri mensili si tengono presso il Seminario Diocesano, in corso III novembre 46 a Trento (possibilità di parcheggio).
Inizio incontro ore 20.30; dalle 20 accoglienza!

Per giovani 18-30 anni.

L’incontro è trasmesso in streaming audio su diocesitn.it

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Alcune informazioni:

Gli incontri, della durata di un’ora, sono sempre aperti a tutti (non bisogna aver partecipato per forza a quelli precedenti);
Ogni incontro pone al centro della riflessione un testo del Nuovo Testamento
Per ogni brano è offerta una scheda che può agevolare la lettura e la comprensione del testo (in corso di pubblicazione)
Si parte sempre dalle domande che il testo suscita: dubbi, chiarimenti, punti non chiari …;
E’ il gruppo a cercare di comprendere dialogando insieme, mettendo in comune le proprie conoscenze;
Chi guida l’incontro è di appoggio e di aiuto, e partecipa con le proprie domande e i propri dubbi.
Per giovani di 18-30 anni.
Giuda
“Giuda Iscariota si recò dai capi per consegnare loro Gesù…”

Fuori c’è tanto buio, ma c’è anche una solitudine di cuori di cui forse il Signore porta il peso. Un nome che fa spavento, il nome di Giuda, il traditore, perché chi tradisce il Signore tradisce la propria anima, i fratelli, la propria coscienza, il proprio dovere, e diventa infelice. Questo tradimento deve aver avuto sul cuore del Signore una sofferenza sconfinata. Povero Giuda! Giuda è uno di quei personaggi più misteriosi della passione, ma vi chiedo di aver pietà per il nostro povero fratello Giuda. Non vergognatevi di questa fratellanza. Perché tante volte anche noi abbiamo tradito il Signore. Ed il Signore gli ha risposto chiamandolo “Amico”, infinita tenerezza della carità del Signore. Noi possiamo tradire l’amicizia del Cristo, Gesù non tradisce mai. Giuda è un amico del Signore anche nel momento del bacio. Conoscete voi fratelli il mistero del male? Di dove è venuto fuori? Chi ci ha tolto la capacità di credere nel bene? Di amare il bene? Mistero del male! Quale mistero! Giuda è fratello nostro, in questa comune miseria. E la tentazione è cominciata col denaro. Le mani che contano il denaro. Trenta denari: il piccolo guadagno. Vale poco una coscienza o miei cari fratelli. Qualche volta ci vendiamo anche per meno di trenta denari. Che cosa diventano questi trenta denari? Giuda come pessimo affarista: c’è qualcuno che pensa di aver fatto un affare vendendo Cristo, rinnegando Cristo? Forse Giuda non aveva immaginato che il suo tradimento il giorno dopo arrivasse a tanto: “Crocifiggilo”. Riprendetevi il prezzo del sangue del Giusto: è una rivelazione di fede. Che cosa importa la coscienza? Che cosa importa essere cristiani? Che cosa c’importa di Dio? Il più grande dei peccati non è quello di vendere il Cristo, ma di disperare. Ma io voglio bene anche a Giuda. Pregherò per lui questa sera, io non giudico, io non condanno. Io penso che anche Giuda avrà sentito che il Signore gli voleva ancora bene. Lasciate che io pensi un momento al Giuda che ho dentro di me, che forse è anche dentro ciascuno di voi. Ricordatevi che per Gesù noi saremo sempre gli amici.

Don Primo Mazzolari - Dall’omelia del Giovedì Santo - Bozzolo 3 aprile 1958.

Cari fratelli e sorelle!

Quando il nostro Dio si rivela, comunica libertà: «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile» (Es 20,2). Così si apre il Decalogo dato a Mosè sul monte Sinai. Il popolo sa bene di quale esodo Dio parli: l’esperienza della schiavitù è ancora impressa nella sua carne. Riceve le dieci parole nel deserto come via di libertà. Noi li chiamiamo “comandamenti”, accentuando la forza d’amore con cui Dio educa il suo popolo. È infatti una chiamata vigorosa, quella alla libertà. Non si esaurisce in un singolo evento, perché matura in un cammino. Come Israele nel deserto ha ancora l’Egitto dentro di sé – infatti spesso rimpiange il passato e mormora contro il cielo e contro Mosè –, così anche oggi il popolo di Dio porta in sé dei legami oppressivi che deve scegliere di abbandonare. Ce ne accorgiamo quando ci manca la speranza e vaghiamo nella vita come in una landa desolata, senza una terra promessa verso cui tendere insieme. La Quaresima è il tempo di grazia in cui il deserto torna a essere – come annuncia il profeta Osea – il luogo del primo amore (cfr Os 2,16-17). Dio educa il suo popolo, perché esca dalle sue schiavitù e sperimenti il passaggio dalla morte alla vita. Come uno sposo ci attira nuovamente a sé e sussurra parole d’amore al nostro cuore.

L’esodo dalla schiavitù alla libertà non è un cammino astratto. Affinché concreta sia anche la nostra Quaresima, il primo passo è voler vedere la realtà. Quando nel roveto ardente il Signore attirò Mosè e gli parlò, subito si rivelò come un Dio che vede e soprattutto ascolta: «Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto  ...