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Messe festive nella Valle del Chiese
SABATO E VIGILIE
ore 18.00 Baitoni, Brione, Por
ore 20.00 Bersone, Cimego
Lodrone
DOMENICHE E FESTE
ore 9.00 Castel Condino, Daone
ore 9.30 Bondone
ore 10.30 Condino, Creto
ore 11.00 Darzo
ore 18.00 Agrone, Prezzo
ore 20.00 Praso, Storo
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ORARI SANTE MESSE
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Riflessione sul Vangelo
POVERTA'
Sono 4.429 persone le persone in stato di bisogno incontrate dalla Chiesa di Trento nel corso del 2021 attraverso l’attività dei Centri di ascolto Caritas presenti sul territorio diocesano.
2.901 sono stranieri (66%), 1.528 gli italiani (34%). Per loro, la Caritas ha erogato complessivamente un contributo economico di oltre 800 mila euro, concesso dopo colloqui di ascolto e un’attenta valutazione dei casi.
Il contribuito è frutto della solidarietà di singoli ed Enti pubblici a sostegno dei gruppi Caritas. Trento con 1758 casi, Alto Garda (1032) ...
XXIII Domenica del Tempo Ordinario
Anno B
Domenica 8 settembre 2024
Dal Vangelo secondo Marco - Mc 7,31-37
Sordomuto
“Gli portarono un sordo muto...”
L’ascolto e la parola sono due dimensioni essenziali di ogni persona.
Prima di imparare a parlare bisogna imparare ad ascoltare, se non si ascolta non si parla correttamente, più si ascolta meglio si parla, e si scrive.
Oggi c’è una grave carenza di ascolto, e quindi una povertà di parola, si usano sempre meno vocaboli e la comunicazione si blocca, s’impoverisce; il parlare non suscita più l’ascoltare, ma rende sordi e distratti.
Anche nella dimensione della fede l’ascolto viene prima del parlare a Dio o di Dio: più sappiamo ascoltarlo più permettiamo a lui di parlarci, se invece parliamo sempre e solo noi, soprattutto nella preghiera, lui rimane in silenzio.
Ognuno realizza se stesso solamente quando e in quanto è capace di dialogo; l’ascolto è vivere con gli altri, la parola è vivere per gli altri.
L’ascolto e la parola hanno come base il silenzio.
Si può nascere sordi e soprattutto si può diventare sordi, quando l’eccessivo uso di messaggi e di parole intasa la comunicazione e non ci si ascolta più, quando la rabbia supera la calma, quando non si è più in grado di distinguere le notizie false da quelle vere e così si maschera la verità, quando tutti hanno da dire la sua ma nessuno sa ascoltare le ragioni dell’altro.
Si può nascere muti ma soprattutto si può diventare muti quando il dialogo è sostituito dal monologo, quando alle parole e alle ragioni dell’altro non si dà lo stesso peso delle proprie, quando la parola non assume più il suo compito di comunicazione, ma si preferisce la via sbagliata del non comunicare o dell’evitare il confronto, leale e sincero.
Quando non si è più capaci di ascoltare la propria coscienza, che è la voce di Dio posta nella nostra interiorità, si cade nel mutismo di chi parla dietro le spalle, calunnia e condanna l’altro, con presunzione.
La parola nasce dall’ascolto e l’ascolto porta alla parola, ma ogni parola è fragile e può essere travisata, se la verità non è coniugata con la carità.
Tutela Minori
È attivo il Servizio diocesano per la tutela dei minori con un duplice obiettivo: promuovere in Diocesi misure adeguate di prevenzione in relazione ad abusi sessuali e violenze; accogliere segnalazioni di casi verificatisi nell’ambito della Chiesa trentina e all’interno di associazioni e gruppi ecclesiali, impegnati per e con i minori, con un’attenzione particolare anche agli adulti vulnerabili.
Il Centro di Ascolto risponde al nuovo numero telefonico, 349/23.72.946 (il numero di telefono è stato cambiato il 28/10/2020) e all'indirizzo mail tutelaminori@diocesitn.it. L'indirizzo postale è: Servizio Tutela Minori, piazza Fiera 2 – 38122 TRENTO.
Lettera di mons. Lauro alle Comunità
Pellegrinaggio Madonna di Piné
Veglia pe la pace
Preghiera per le vocazioni
Signore Gesù Cristo, Figlio del Padre,
che sempre vieni a dimorare in mezzo a noi,
facci vivere secondo i tuoi sentimenti
affinché le nostre comunità e le nostre case
siano capaci di un’accoglienza autentica e cordiale.
I giovani che ci incontrano sentano di essere amati
e si liberi in loro quel desiderio di cercare
il senso della propria vita che si rivela nella loro vocazione.
Infondi nel cuore di tutti i battezzati la volontà
di spendere la propria vita nel ministero ordinato,
nella vita consacrata, nel matrimonio e nel laicato vissuto
nel mondo, perché la Chiesa, che è la tua e la nostra casa,
risplenda della bellezza di tutte le vocazioni.
Amen.
Ritorna sabato 7 settembre il pellegrinaggio alla Madoona di Piné che raccoglie pensionati e anziani della Diocesi di Trento, guidati dall’arcivescovo Lauro Tisi.
Gli arrivi nel prato della Comparsa sono previsti per le ore 9.00, con la possibilità della confessione personale e la preghiera del Rosario (ore 9.30), guidata dal rettore del santuario don Piero Rattin. Alle 10 avrà inizio la S. Messa presieduta da monsignor Tisi.
Nell’anno di Trento (e del Trentino) capitale del volontariato, la riflessione che anima e motiva il pellegrinaggio di pensionati e anziani non potrà che avere a tema il “Volontariato”, ben rappresentato, com’è noto, dalle persone della terza età e considerato in tutte le sue forme operose, sia materiali che spirituali.
Il pellegrinaggio di sabato 7 settembre è promosso dall’Arcidiocesi di Trento in collaborazione con FapAcli e il Coordinamento provincialle dei Circoli Pensionati e Anziani: i responsabili invitano i coordinatori/animatori dei molteplici gruppi ad attivarsi per organizzarne la partecipazione.
Un invito a non vivere nell’azzardo ma a fidarsi degli altri e di un Dio mite
Su chi o che cosa scommettiamo la nostra vita? Preferiamo tirare a sorte, sfidando la fortuna come capita a sempre più persone alle prese con la piaga del gioco d’azzardo (con i suoi 140 miliardi di euro spesi in un anno in Italia), o immaginiamo il nostro presente e il nostro futuro come progetto e attesa? A chi crediamo veramente?
Sono le domande da cui prende le mosse la nuova Lettera alla comunità dell’arcivescovo di Trento, Lauro Tisi, dal titolo “La scommessa”, diffusa in occasione del patrono, San Vigilio. La Lettera è stata consegnata personalmente da don Lauro alle autorità presenti in Cattedrale per il solenne pontificale e quindi distribuita ai fedeli al termine della celebrazione.
A fronte della provocazione iniziale, don Lauro con “La scommessa” sprona ad alimentare un atteggiamento ormai raro, in epoca di disillusioni diffuse: la fiducia. “La mia proposta – spiega l’Arcivescovo, presentando il testo in Cattedrale – è quella di tornare a fidarci: di noi stessi, degli altri, di Dio. Soprattutto a scommettere sul Dio di Gesù di Nazaret”. “Nelle mani scheggiate del falegname di Nazaret – argomenta monsignor Tisi – c’è realmente la stupenda documentazione della scommessa di Dio sull’uomo e della concreta possibilità per l’uomo di fidarsi di Dio”, un “Dio innovativo e convincente, in grado di parlare anche alla post-modernità”. “Non si tratta – precisa Tisi – semplicemente di scommettere sull’esistenza di Dio. Ma di farlo alla luce del suo vero DNA: la mitezza. È una tesi forse poco praticata dalla teologia, ma di una potenza inaudita: il Dio cristiano esiste come Dio mite”.
La mitezza, a detta dell’Arcivescovo, non si traduce in un “atteggiamento remissivo” ma è piuttosto “l’espressione di potenza di chi, lontano da ogni violenza, non si impone, ma si apre all’altro e crea le condizioni perché l’altro possa esistere”.
Nelle agili pagine de “La scommessa”, don Lauro porta ad esempio di mitezza il compianto don Renzo Caserotti, “prete – spiega l’Arcivescovo – che si è lasciato plasmare dalla Parola di Dio e dal quale io per primo ho ricevuto una straordinaria testimonianza di fede nella Risurrezione”.
Monsignor Tisi ricorda poi un personaggio trentino forse poco noto pur essendo in odore di santità: Alfredo Dall’Oglio nativo di Borgo Valsugana, emigrato in Francia all’età di tre anni, molto attivo nella Gioventù operaia cattolica, per questo deportato in Germania e deceduto in un campo di concentramento a soli 23 anni. Di lui la Chiesa francese ha avviato il processo di beatificazione come martire della persecuzione nazista in odium fidei. “Desidererei che la sua figura – è l’auspicio di don Lauro – fosse studiata e
Il santuario di Piné raffigurato dall’artista Silvio Magnini
La Chiesa di Trento invita tutti a invocare pace e perdono per ogni conflitto in corso nel mondo. È quanto accadrà in particolare nella veglia in programma giovedì 12 settembre alle ore 20.30 in cattedrale a Trento.
Un appello a camminare “Insieme sulla via della pace”, come recita il titolo dell’iniziativa, affidandosi alla forza della preghiera condivisa. La veglia, guidata dall’arcivescovo Lauro Tisi, vedrà anche la partecipazione di rappresentanti di altre confessioni, riuniti del Consiglio di Chiese Cristiane di Trento.
Sullo sfondo, gli appelli costanti di papa Francesco che più volte ha denunciato una “terza guerra mondiale a pezzi” che caratterizza ormai un “vero e proprio conflitto globale”, come ricordava a gennaio 2024 nel tradizionale discorso di inizio anno al Corpo diplomatico.
Nella Veglia di giovedì 12 sarà ricordata la guerra su larga scala scatenata dall’invasione russa dell’Ucraina e il conflitto infinito tra Israele e Palestina, che rischia di allargarsi a tutto lo scacchiere mediorientale.
Ma nella preghiera in cattedrale passerano idealmente davanti agli occhi le immagini dei 56 conflitti attivi nel mondo, come registra l’edizione 2024 del Global peace index e come raccontano anche molti missionari trentini impegnati negli scenari più problematici. Si tratta del numero più alto mai registrato dalla fine della Seconda guerra mondiale.
La veglia potrà essere seguita in diretta anche sul canale YouTube della Diocesi e su Telepace Trento (canale 12).